Lo sharing dei monopattini elettrici
Leggo in un post del gruppo facebook di biciliberatutti del 12 agosto della guerra contro i monopattini elettrici di cui diverse città europee si sono dotate. Apprendo addirittura della costituzione dell’associazione francese apacauvi, acronimo di un titolo da manifesto benpensante: associazione filantropica contro l’anarchia urbana vettore di inciviltà’. Come premessa vorrei ricordare il numero degli incidenti mortali in Europa causati dalla circolazione automobilistica come da tabella sottostante. Il numero assai elevato non induce nessuno a vietare l’uso di tale mezzo. Per confronto negli ultimo due anni c’è stato un solo incidente mortale nel mondo causato dai nuovi mezzi elettrici.
Quest’estate ho avuto modo di sperimentare in diverse città del nord Europa (Stoccolma, Goteborg, Copenaghen) i monopattini elettrici che ho usato quasi quotidianamente perché più semplici da noleggiare rispetto alle bici, e vi riporto alcune considerazioni.
- Il noleggio è semplicissimo: dopo aver scaricato una app ed inserito identificativo e sistema di pagamento (in alcuni casi anche paypal) si scansiona il codice sul manubrio e il mezzo è pronto per partire
- Il prezzo del servizio è abbastanza elevato (mezz’ora costa quasi 5 €) per tutti gli operatori che ho provato (Lime, Tier, Voi).
- La velocità del monopattino arriva fino a 25 km/h, ma nei centri pedonali dove è vietata la circolazione il motore consente solo velocità bassissime.
- Ritengo che data l’instabilità causata dalle ruote piccole (molto amplificata in caso di strade bagnate) debba essere fortemente consigliato l’uso del casco (e anche di ginocchiere e guanti).
- Nelle aree dove non è consentito lasciare il mezzo non è possibile terminare il noleggio.
- La distribuzione nelle città è veramente capillare ed è possibile reperire un mezzo in pochissimo tempo.
- Nonostante sia vietato moltissimi utenti circolano in due.
- La circolazione è confortevole solo su strade o ciclabili perfettamente lisce, assolutamente inefficace su san pietrini o sterrati.
Per concludere ritengo che una crociata contro l’uso di questi mezzi innovativi sia sbagliata. La ricetta per una buona riuscita è sempre la stessa: regole chiare, educazione, buon senso, e certamente anche una sana vigilanza.
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