Attraverso l’Aspromonte

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La ciclovia dell’Aspromonte è l’ultimo tratto della ciclovia dei parchi della Calabria che da nord a sud attraversa il Pollino, la Sila, le Serre, e infine l’Aspromonte. Per la verità la regione (che l’aveva pubblicizzata alla fiera del cicloturismo qualche mese fa) non ha creato strutture di supporto, né percorsi protetti, né cartellonistica apposita. Stiamo parlando di una strada asfaltata che scorre sul crinale dell’Appennino dove il traffico è praticamente inesistente e dove per chilometri non si trova nemmeno un bar. Ciò non toglie che il percorso sia assolutamente fantastico e lasci nei viaggiatori ricordi indelebili.

Per raggiungere la ciclovia abbiamo scelto la stazione di Vibo Valentia Pizzo da cui è possibile raggiungere Serra San Bruno con un chilometraggio e un dislivello accettabili. Inappuntabile l’intercity 551 per puntualità e comodità, anche se inspiegabilmente il treno viene soppresso a partire dal 9 giugno.

Per la bici con cui affrontare il viaggio abbiamo scelto una E-Bike con batteria da 500 Wh che si è dimostrata adeguata, a patto di pedalare con assistenza eco (50%) e tour (120%), e solo in casi eccezionali ricorrere a livelli superiori. L’allestimento in bike packing con borsa manubrio e borsa sellino ha consentito di mantenere il carico leggero e non ingombrante.

Valle dei fiori nel tratto fra Serra San Bruno e Fabrizia
DataPartenzaArrivoKmmt*MezzoLogistica
9/6/22Roma T. 9:26Vibo V. Pizzo 15:50IC 551
9/6/22Vibo V. PizzoSerra San Bruno411303E-BikeB&B Il laghetto25
10/6/22Serra San BrunoFabrizia13400E-Bike
10/6/22Fabrizia Canolo42700E-BikeRifugio da Cosimo40**
11/6/22Canolo Gambarie581330E-BikeHotel Centrale70**
12/6/22GambarieReggio Calabria32220E-BikeB&B Casa Canale35
13/6/22Reggio C. 10:00Roma T. 17:34IC 556
* Dislivello in salita **Compresa cena

La tappa di avvicinamento ci ha riservato delle sorprese perché dopo una lunga salita trafficata abbiamo incontrato boschi e panorami notevoli che ci hanno accompagnato fino a Serra San Bruno (il santo che pregavo inginocchiato nell’acqua). Il B&B il Laghetto è in posizione ottimale, accanto alla ciclovia e immerso nei pini che rendono l’aria balsamica. La cucina è semplicemente fantastica e il tutto ad un prezzo irrisorio.

La tappa da Serra San Bruno a Fabrizia è forse la più bella e l’unica in cui serva effettivamente la MTB, perché attraversa la magnifica valle dei fiori su uno sterrato abbastanza buono e successivamente un Jurassik Park notevolmente complicato. Esecrabile lo sbarramento della sterrata, cui si accede tramite un passaggio pedonale strettissimo, e l’uscita, che obbligano a faticosi scavalcamenti delle staccionate o in alternativa a un guado. Subito dopo l’uscita (e prima di affrontare il jurassic park) si segnala un’indecente assenza di segnaletica.

Poco problematica invece la tappa successiva per arrivare nella stessa giornata a Canolo nonostante una pioggia prima battente e poi torrenziale che mi ha fatto apprezzare ancora una volta l’efficienza del mitico cappellone Ortlieb. Poiché ormai la pioggia non può che essere benedetta ci siamo gustati l’atmosfera transilvanica e gli effluvi balsamici del bosco senza protestare. Una nota deve essere spesa per il rifugio da Cosimo, un ostello molto basic a camerata unica ma dalla cucina soprprendente. Il pacchetto da 40 € per i ciclisti comprende pernotto, cena favolosa, colazione di qualità, cestino per il giorno dopo e accompagnamento alla ciclovia.

Terza tappa molto spettacolare e selvaggia dove incontreremo solo qualche villaggio vacanze disabitato e fantastici boschi di pino laricio alti più di 40 mt. Numerose fonti lungo il percorso e lo sfizioso passo dei due mari da cui si possono vedere sia lo Ionio che il Tirreno. A Gambarie, 1340 mt slm, troviamo addirittura delle piste da sci.

L’ultima tappa è di tutto riposo, in prevalente discesa, con il panorama che si apre improvvisamente sullo stretto permettendoci di scorgere Messina e la punta della Sicilia. A pochi Km da Reggio Calabria, purtroppo, si esce dall’incanto per piombare nella realtà delle discariche e della spazzatura depositata in ogni slargo e anfratto della strada. Solo giunti al lungomare si sfugge all’incubo, giusto in tempo per una visita al bellissimo museo archeologico che, oltre ai bronzi di Riace, racconta l’interessante storia dei luoghi.

Tutte le tracce GPS, comprese quelle degli altri parchi, sono scaricabili dal sito https://www.cicloviaparchicalabria.it/it/

Panorama della costa siciliana

7 risposte

  1. Alberto ha detto:

    Caro Maurizio, vorrei aggiungere qualche immagine suggestiva dell’escursione.

  2. Alberto ha detto:

    Caffè con vista sulla discesa verso Reggio.

  3. Alberto ha detto:

    Ciclisti nella nebbia.

  4. Alberto ha detto:

    L’uscita da Jurassic Park

  5. Alberto ha detto:

    La squadra

  6. Marco ha detto:

    Ho letto con molto piacere le belle parole dell’articolo, che unite alle foto (bellissima quella con i pini) hanno ravvivato alcuni miei ricordi vssuti a Gambarie. (il lago e la diga del Menta, la cima di Montalto e il luogo dove Giuseppe Garibaldi fu ferito alla caviglia).
    Come sempre molto accurate le tue informazioni, saranno utilissime per chi ha voglia di provare una nuova e convolgente esperienza.
    Grazie Marco

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