Nuovo codice della strada 2021: le novità per le biciclette
Il 10 novembre scorso è entrato in vigore un aggiornamento del Codice della Strada (DL 9 novembre 2021, n 156) che ne ha previsto alcune modifiche in parte volte a tutelare la sicurezza stradale soprattutto degli utenti più deboli. Le nuove norme hanno come temi la regolamentazione della circolazione dei monopattini elettrici (argomento che ha forse avuto il maggior risalto sui media nazionale), sanzioni per l’uso di smartphone ed analoghi dispositivi alla guida, precedenza sulle strisce pedonali, passeggero di moto senza casco, parking disabili, foglio rosa, divieto di pubblicità sessiste, ecc.. Sono stati modificati ben 40 articoli del CdS e c’è anche qualcosa che riguarda la circolazione delle biciclette a cui non è stato dato forse abbastanza risalto.
Le modifiche riguardano anche l’articolo 68 che si occupa di indicare quali sono le caratteristiche funzionali e costruttive che deve possedere un velocipede e quali sono i dispositivi con cui lo stesso deve essere adeguatamente e obbligatoriamente equipaggiato, pena sanzioni nel caso di mancata osservanza. I dispositivi che devono essere presenti per la circolazione su strada sono “pneumatici” in buono stato, dispositivi di frenatura per ciascun asse, un “campanello” per le segnalazioni acustiche, “luci” bianche o gialle nella parte anteriore, luci rosse e catadiottri rossi nella parte posteriore, catadiottri gialli e dispositivi analoghi sui pedali e sui lati del velocipede, un “seggiolino” idoneo in caso di trasporto di bambini fino ad otto anni di età.
La principale e significativa modifica per le biciclette ha riguardato soprattutto le segnalazioni luminose, in quanto mentre precedentemente erano obbligatorie le luci solo in caso di circolazione da mezz’ora dopo il tramonto a mezz’ora prima del sorgere del sole (e anche di giorno nelle gallerie e in ogni altro caso di scarsa visibilità) attualmente si prevede comunque la presenza delle luci anche di giorno montate ed in grado di funzionare correttamente anche se non viene specificato se queste debbano in realtà risultare accese.
Si ritiene perciò necessario avere montate sulle nostre biciclette per un uso stradale cittadino ed extraurbano le segnalazioni luminose come prescritto, presenti ed in grado di funzionare, anche nelle ore diurne per due motivi fondamentali che sono evitare la possibilità di essere sanzionati (sembra che in alcune cittadine del nord questo sia già avvenuto) e di avere contestazioni in caso di incidente dalle compagnie assicurative (che certamente si adegueranno a queste normative).
E’ giusto considerare comunque che per la sicurezza personale avere le luci rosse accese posteriormente rende il ciclista sicuramente più visibile anche di giorno soprattutto in caso di tempo nuvoloso, pioggia, e con il sole nei frequenti passaggi fra luce ed ombra del percorso.
Dispiace soltanto notare che con particolare riguardo alla sicurezza dei ciclisti in questa occasione non sia stato ricordato e sottolineato che per la sicurezza del ciclista è previsto che in caso di sorpasso da parte di altro veicolo si debba mantenere una “distanza minima di un metro e mezzo”, norma che nel nostro paese è ignorata da molti e frequentemente inosservata, mentre in altre nazioni europee e non è molto più seguita e rispettata. Si dovrebbe ricordare e rimarcare con forza che in caso di sorpasso di un ciclista in una strada stretta che non consenta facilmente il mantenimento di questa distanza minima è necessario attendere che la carreggiata opposta sia libera per consentire al veicolo che supera di occuparla almeno parzialmente.
Ringrazio Cesare per questo utile articolo. Vorrei inoltre ricordare che gli impianti di illuminazione devono essere visti oltre che un obbligo, anche come dispositivo di protezione personale e consiglio e sottolineo l’importanza anche di quelli “passivi” come catadiottri, giubbini ad alta visibilità etc. che anche in caso di guasto degli altri consentono di sfruttare la luce degli altri veicoli per renderci visibili